prevenzione primaria

E’ l’individuazione dei fattori di rischio che possono generare l’insorgenza del cancro, la riduzione o eliminazione.
Si attua attraverso una corretta informazione e l’educazione sanitaria.

Per questo la LILT sostiene il Codice Europeo contro il Cancro redigendo una serie di opuscoli dedicati
ai corretti stili di vita, ai principali fattori di rischio e ai tumori piu diffusi.

LILT per la prevenzione primaria

Da circa un secolo la LILT è impegnata a diffondere la cultura della prevenzione come metodo di vita con campagne
di sensibilizzazione ad ogni livello ed operando nelle scuole con modelli educativi innovativi, coinvolgendenti ragazzi, decenti e famiglie
con corsi di formazione e/o aggiornamento per dirigenti, docenti scolastici e “referenti alla salute”.

Il protocollo d’intesa stipulato dalla LILT con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università permetterà alla LILT
di essere il punto di riferimento nazionale della prevenzione dei tumori.

La grande disponibilità di cibo e la sempre più diffusa sedentarietà hanno modificato i nostri stili di vita determinando l’aumento dell’incidenza di alcune delle principali patologie quali:

i tumori, le malattie ischemiche e cerebrocardiovascolari, il diabete, l’artrosi, l’osteoporosi, la litiasi biliare, lo sviluppo di carie dentarie,
il gozzo da carenza iodica, l’anemia da carenza di ferro.

Secondo l’American Institute for Cancer Research (AICR) oltre il 30% dei tumori è direttamente riconducibile all’errata alimentazione, intesa sia in termini quantitativi che qualitativi.

Una larga percentuale dei tumori sicchè potrebbe essere prevenuta semplicemente con una dieta corretta ed una scelta mirata degli alimenti.
La salute si conquista così innanzitutto a tavola, imparando sin da bambini le regole del mangiare sano. La corretta alimentazione è fondamentale per una buona qualità della vita e per invecchiare bene.

Il tradizionale modello alimentare mediterraneo è ritenuto uno dei più efficaci per la protezione della salute. La dieta mediterranea è sinonimo di equilibrio perfetto e corretta proporzione fra i vari nutrienti:

proteine 15%;
carboidrati 60%;
lipidi 25%.

Sulla base di tale modello è stata realizzata la piramide alimentare, utile per comprendere l’importanza dei vari alimenti e la quantità giusta da assumere.

LOTTA ALL’OBESITÀ

L’obesità è la conseguenza di uno squilibrio tra l’assunzione, l’immagazzinamento ed il dispendio di energia;
cioè, l’energia introdotta è maggiore di quella spesa. Il risultato è un eccessivo aumento di peso
che comporta non solo un disagio psicologico, ma sfocia anche nello sviluppo di malattie croniche.

LE CAUSE

Ambientali e Sociali:
cattive abitudini alimentari derivanti da influenze culturali, familiari, educazionali ricevute dall’individuo, soprattutto durante l’infanzia;
vita sedentaria: l’uso smodato dell’automobile e degli ascensori, l’abbandono dei lavori faticosi, l’automazione nell’industria, poco tempo dedicato allo sport;
incapacità di resistere di fronte ad una costante offerta di cibi ipercalorici: le diete ad elevato tenore di grassi non solo rendono i cibi più appetibili, ma stimolano meno il senso di sazietà rispetto a diete ad elevato tenore di carboidrati-fibre;
consumo di cibi e bevande da “fast-food”

Biologiche
predisposizione genetica: in caso di genitori entrambi obesi, la probabilità di diventare obesi aumenta di 5 volte;
iperfunzionalità surrenale (sindrome di Cushing) e diabete mellito di tipo 2 sono associati all’obesità.

Psicologiche
dipendenza da cibo considerato come valvola di sfogo;
alimentazione compulsiva e ansiosa dovuta a stress emotivi, depressione, insicurezza, inadeguatezza.

DANNI ALLA SALUTE

Obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura ed ormai universalmente riconosciute come fattori di rischio per le principali malattie croniche:

tumori a carico di diversi organi: endometrio, ovaio, mammella, collo dell’utero, prostata, colon retto, cistifellea, pancreas, fegato e reni;
malattie cardiovascolari;
ipertensione;
diabete mellito di tipo 2;
alterazioni della funzionalità tiroidea;
malattie dei reni;
malattie della cistifellea;
disagio psicologico (depressione, isolamento).

COME SI PREVIENE

Il modo migliore per contrastare questa epidemia è prevenirla, sia perché le terapie contro l’obesità hanno ad oggi scarsi successi e sia per evitare la gravità delle complicanze legate al sovrappeso.

È sufficiente controllare il proprio peso, evitando che superi i livelli a rischio, ed optare per tre semplici comportamenti:
adottare abitudini alimentari corrette, con un’alimentazione moderata, bilanciata e distribuita durante l’arco di tutta la giornata: meno grassi e zuccheri, più frutta e verdura;
non credere alle pubblicità ingannevoli che propongono perdite di peso in breve tempo senza rinunciare alle proprie abitudini alimentari;
aumentare i livelli di attività fisica, praticando sport e vivendo in modo meno sedentario: un adulto dovrebbe impiegare almeno trenta minuti al giorno in attività fisica moderata; i bambini almeno sessanta minuti ogni giorno.

Secondo recenti ricerche, una regolare attività fisica moderata può allungare la vita di una persona di 3-5 anni: più dispendio energetico, più uscite caloriche.

Lo stile di vita delle società occidentali è, purtroppo oggi, caratterizzato da un progressivo aumento della sedentarietà.

L’importanza di una costante e regolare attività fisica è utile per allontanare il rischio obesità e prevenire molteplici patologie. Alcuni studi attestano che le persone fisicamente attive hanno un’aspettativa di vita superiore di oltre 6 anni rispetto ai cosiddetti sedentari.
Infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pratica di un’attività sportiva o motoria ha effetti benefici sullo stato di salute: 30 minuti al giorno di attività fisica moderata, corrispondenti più o meno a 10.000 passi per ottenere benefici per la salute.

Se non fosse possibile dedicare del tempo allo sport, è sufficiente nell’arco della giornata adottare piccoli accorgimenti:

prendere i mezzi pubblici per andare al lavoro;
scendere una fermata prima della destinazione;
passeggiare durante le pause lavorative;
utilizzare le scale invece dell’ascensore.

Se si riesce ad inserire lo sport fra i propri impegni, è utile sapere che non tutti gli sport devono essere svolti con la stessa frequenza settimanale.
Osservare queste regole permetterà tra l’altro:

di bruciare calorie e raggiungere gradualmente, il peso forma;
di ridurre ed alleviare le tensioni accumulate, tendendo ad un benessere anche psicologico;
di aumentare la consapevolezza della propria salute conquistando, inoltre, una maggiore autostima e autocontrollo.

Secondo l’OMS il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile.

Il tabagismo è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie, e quasi 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni provocati dal tabagismo e, fra le vittime oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo.
Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia oltre 70.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età

Il fumo di sigaretta contiene oltre 7.000 sostanze tossiche distribuite tra parte gassosa, sospensione corpuscolata e condensato. Circa 70 di queste sono cancerogene. Peraltro il fumo attivo o passivo determina l’insorgenza di broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO) e altre patologie polmonari croniche; gravi malattie del cuore e delle arterie (infarto, ictus, ipertensione arteriosa, etc.); maggiori rischi di impotenza sessuale per l’uomo e riduzione della fertilità in entrambi i sessi; anomalie nel decorso della gravidanza e dello sviluppo fetale; invecchiamento precoce della pelle, gengiviti, macchie sui denti, alito cattivo, rughe profonde sul viso, tono muscolare decadente. Un elenco, questo, che dovrebbe aiutare a prendere coscienza dei rischi che corriamo!

Per aiuti e consigli è sufficiente contattare la sede LILT di Siena al numero 0577247259 negli orari d’ufficio o contattare la quit-line
SOS LILT telefonando al numero verde 800-998877,
dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 15.00.

Smettere è essenziale, sono sufficienti pochi dati statistici per capire i reali danni del fumo:

solo nel nostro paese il fumo è considerato il responsabile di circa il 30% delle morti per tumore;

nel mondo, secondo un recente studio firmato da esperti della Cancer Research Epidemiology Unit dell’Università di Oxford, il 75% dei casi di cancro alla cavità orale, alla faringe e all’esofago può essere attribuito al consumo di tabacco e la percentuale si innalza ad oltre l’80% per il tumore ai polmoni;

il consumo di tabacco aumenta la probabilità di essere colpiti dal cancro ai polmoni dalle trenta alle sessanta volte.

Inoltre il fumo è il principale responsabile anche di altre patologie quali:

l’infarto;
l’ictus;
le broncopneumopatie croniche ostruttive;
… e per chi non fuma, attenzione ai danni del fumo passivo!

Si porta ad esempio quanto rilevato dall’Unità per la Prevenzione dei danni del fumo dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, sulla base dei dati forniti dall’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), evidenziando che la concentrazione di benzene rilevata a Milano era 6,7 volte in meno rispetto a quella rilevata in una stanza di 45 metri cubi dove si erano fumate 6 sigarette!

Il consumo di alcol in Italia, secondo i dati elaborati dal Ministero della Salute, vede una riduzione del consumo di vino durante i pasti, ma registra un progressivo aumento di consumo di bevande alcoliche occasionale e al di fuori dei pasti, soprattutto da parte dei giovani, determinando una condizione ancora più dannosa per le patologie
e le problematiche correlate.

Secondo i dati acquisiti dall’ ISTAT, nel corso del 2016, ha consumato almeno una bevanda alcolica il 64,7% degli italiani di 11 anni e più (pari a 35 milioni e 171 mila persone), con prevalenza maggiore tra i maschi (77,3%) rispetto alle donne (52,9%). Il 21,4% dei consumatori (11 milioni 641 mila persone) beve quotidianamente, di cui il 32,4% tra i maschi e l’11,2% tra le donne.

Fonte RELAZIONE DEL MINISTRO DELLA SALUTE AL PARLAMENTO SUGLI INTERVENTI REALIZZATI AI SENSI DELLA LEGGE 30.3.2001 N. 125 “LEGGE QUADRO IN MATERIA DI ALCOL E PROBLEMI ALCOL CORRELATI”

Il consumo di bevande alcoliche può determinare un maggior rischio di sviluppare il cancro.

Le patologie correlate più diffuse sono:

cavità orale, faringe, laringe, esofago, colon-retto, pancreas, fegato, e, per le donne, seno.

prevenzione terziaria

Tratta le problematiche che insorgono durante il percorso di vita di chi ha sviluppato un cancro e si esplica con l’assistenza domiciliare,
la riabilitazione psico-fisica, il reinserimento sociale e occupazionale del malato e dei suoi familiari.

La LlLT, attraverso le sue 106 Associazioni Provinciali, promuove esperienze di collaborazione con il S.S.N.

LILT per la prevenzione terziaria

Per questo la LILT ha altresì attivato un Progetto che ha come scopo:

La ricognizione dell’esistente a livello provinciale;
La standardizzazione delle procedure secondo linee guida validate;
L’incentivazione per i vari aspetti riabilitativi;
La promozione di ricerche cliniche per incentivare e promuovere le best practice in ambito riabilitativo oncologico;
La formazione degli operatori sanitari occupati nel settore;
La realizzazione di Master in Riabilitazione Oncologica.

La Prevenzione Terziaria, fa riferimento a tutte le azioni volte al controllo dei postumi derivanti dalla patologia oncologica: accurato controllo clinico-terapeutico.

Da qui la elaborazione di una rete di solidarietà.

Molte Associazioni Provinciali, i rispettivi Punti Prevenzione (ambulatori) mettono a disposizione dei malati di cancro e dei loro familiari un centro di ascolto, forniscono una corretta informazione sulle cure, accompagnano il malato alle terapie (chemio e/o radio), forniscono assistenza domiciliare medico-infermieristica ed assistenza nei casi in cui i pazienti con malattia neoplastica in fase critica e/o avanzata non possano più giovarsi di cure attive e/o l’ospedale non sia in grado di far fronte alle loro molteplici esigenze.

Le Associazioni Provinciali collaborano inoltre con gli Hospice, fornendo informazioni e consulenze su come accedere alle agevolazioni previste dalla legge, organizzano eventi per malati ricoverati negli ospedali, forniscono servizi di riabilitazione psico-fisica.

Più nello specifico, la LILT vi può aiutare per i temi:

Agopuntura, Cardiologia, Dermatologia, Dietologia, Ecografie, Educazione sanitaria, Endoscopia Digestiva, Ginecologia, Medicina interna, Medicina integrata, Neurologia, Oculistica, Oncologia, Otorinolaringoiatria, Pneumologia, Psiconcologia, Senologia, Tiroide, Urologia e Andrologia, Stop al fumo

LILT E IL DIRITTO ALLA SALUTE

Raccolta degli articoli di giurisprudenza della rubrica “UBI SOCIETAS, IBI IUS, a cura del Servizio S.O.S. LILT.
Nella Costituzione Italiana la tutela della salute si prefigura come diritto fondamentale dell’uomo nonché interesse della collettività. È l’unico tra i diritti inviolabili (art. 2) previsti dalla Costituzione ad essere definito come ‹‹diritto fondamentale dell’individuo›› (art. 32), dal momento che esso rappresenta il presupposto per il godimento di tutti gli altri diritti inviolabili che la Costituzione stessa prevede…

AVER CURA DI SÉ

“Aver cura di sé” è una pubblicazione elaborata con l’intento di aiutare i malati, in maniera semplice e accessibile a tutti, a conoscere i propri diritti e orientarsi fra i perorsi della burocrazia. Utilizzare al meglio le risorse disponibili, evitare le perdite di tempo lamentate dai pazienti per accedere alle tutele previste per loro, agevolare al tempo stesso anche il lavoro delle strutture sanitarie, è l’opportunità che si vuole offrire con questa pubblicazione.

MANIFESTO DEI DIRITTI DEL MALATO ONCOLOGICO

La LILT in collaborazione con Adapt – Fondazione Marco Biagi e Europa Donna si e fatta promotrice del Manifesto per i diritti del malato oncologico il cui principale obiettivo e ampliare le tutele del lavoratore affetto da malattia oncologica. In Italia infatti sono molti coloro che convivono con il cancro. E’ quindi fondamentale promuovere la tutela medico-psicologica-legale dell’ammalato, e contemporaneamente sensibilizzare i datori di lavoro e la stessa comunità secondo il principio di uguaglianza e di salvaguardia del diritto fondamentale alla salute come previsto dalla nostra Costituzione (artt. 1, 3, 4, 32 e 38).